"Pina Bausch.Vieni balla con me" di Leonetta Bentivoglio, Francesco Carbone Collana Palcoscenico- Barbès Edit pag.220 –Euro 18- ore. http://www.barbes.it/ |
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Pina Bausch.Vieni balla con me
Se l'ambizione di un autore è catturare l'essenza e l'anima segreta di un personaggio, la giornalista Leonetta Bentivoglio e il fotografo Francesco Carbone ci sono riusciti in modo superlativo: " Pina Bausch.Vieni, balla con me" edito da Barbès, è un atto d'amore incondizionato verso la più rivoluzionaria e straordinaria danzatrice del novecento, Philippina Bausch, detta Pina. Pubblicato in Francia nel 2007, e in prima edizione italiana l'anno scorso, esce in questi giorni in riedizione ampliata e aggiornata. Pina mille vite racchiuse in una, artista indimenticabile e necessaria, ci ha lasciato orfani. Se né é andata a sessantotto anni il 30 giugno 2009. In modo repentino e leggero, in totale assenza di rumore e celando la sua malattia. Danzando fino all'ultimo respiro. Libro album di culto, è un viaggio fascinoso nelle pieghe e nei passi del Tantztheater Wuppertal e nel mistero sublime della più grande danzatrice del novecento. Una selezione di cento bellissime foto a colori e in bianco e nero, scelte dall'immenso archivio di Carbone, che dal 1980 ha dedicato totalmente il suo lavoro al Tantztheater , corredate dai testi originali ed esplicativi di Leonetta: danze, creazione, ricerca, gli spettacoli, la biografia. Non una testimonianza esaustiva, bensì un collage atemporale di punti di vista, frammenti visivi scelti per energia comunicativa e spessore drammatico. L'unico modo per leggere questo concentrato puro di emozioni versione cartacea, anzi per guardarlo scorrendo le parole, è lasciarsi andare totalmente in una conversazione specchiante: sulla danza, l'amore,il genio, la vita, il mondo come percezione, la morte. Spettatori di un palcoscenico da sogno capace di nobilitare e appagare corpo e spirito. Un vortice di sensi si scatena da quelle immagini, forti, provocatorie, tenere, da quei corpi sensuali e statuari, accompagnati da appunti intimi e delicati. Pina è lì, onnipresente, con i suoi occhi sgranati e magnifici, il fluttuante vestito bianco degli angeli, i capelli che pur se legati strettissimi nell'immancabile chignon sembrano sempre ondeggiare al ritmo della sua danza. Lei che viveva di arte e poesia, che non sapeva resistere a un fumante piatto di spaghetti alle vongole, capace di trasformare piccole e grandi storie in attimi di estasi, ninfa, unica, leggendaria. Ricordiamola con le parole di Federico Fellini grande ammiratore e fraterno amico: "Una monaca con il gelato, una santa con i pattini a rotelle, un volto da regina in esilio, da fondatrice di un ordine religioso, da giudice di un tribunale metafisico, che all'improvviso ti strizza l'occhio". Leonetta nella nuova introduzione la immagina seduta a far merenda con Federico, accomodati l'uno accanto all'altra su una nuvola speciale, lieti di avere il tempo di chiacchierare su argomenti strambi. Piace anche a noi pensarla così.
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