Con un incisivo, quanto efficace ossimoro, lo Storico d’Arte Renato Mammucari ha voluto intitolare la mostra, dallo stesso organizzatasi, dedicata a trenta donne legate alla città di Roma ed al suo territorio, o per nascita o per scelta culturale..., che hanno dato molto di più nell’arte di quello che hanno ricevuto dalla vita.
Vengono esposti 30 quadri così, se non ridandole vita, senz’altro riconsegnando alla storia e quindi dando quella dignità che spetta a personaggi quali Beatrice Cenci, Artemisia Gentileschi, Sibilla Aleramo, Lina Cavalieri, Virginia Woolf, Lelia Caetani, Eleonora Duse, Juana Romani, Madame de Staël, Angelica Kauffmann, Lady Morgan, Maddalena Riggi, Giuditta Tavani, Olga Ossani, Vittoria Colonna sino ad Anna Magnani, tanto per ricordarne qualcuna, in quanto il rincorrersi degli anni, in una impietosa damnatio memoriae le aveva quasi del tutto cancellate dalla nostra memoria di uomini di una certa età e quindi certamente da quelle dei giovani per cui riproporre l’immagine di queste donne, ormai relegate nel polveroso passato, con un esauriente commento scritto a fronte, sarà utile e indispensabile per dare un futuro al nostro presente.
Un gruppo di validi Artisti, tra i quali, la Professoressa ROSALBA FALZONE, hanno realizzato i dipinti che ritraggono lo sguardo melanconico di donne che, più che essere osservate da chi le guarda, sembrano volerci interrogare facendo sì che la melanconia di una vita piena più di sofferenze che di gioie si trasformi in felicità grazie al segreto di quell’arte che sono riuscite ad esprimere.
Altrettanti validi scrittori hanno restituito sia quelle vere e proprie protagoniste assieme agli artisti che le hanno ridato un volto che, spesso e volentieri, era ricordato o da quadri introvabili o da sporadiche fotografie d’epoca ancor di più rare. In un catalogo sono stati riprodotti tutti i ritratti delle donne con a fronte il commento dello scrittore prescelto così che l’immagine si trasforma in parola e questa si anima con il dipinto e, per renderlo più prezioso, si è lasciato il lembo superiore intonso che, con l’incalzare di un compiacente quanto provvidenziale tagliacarte a forma di orecchino femminile, che fungerà anche da segnalibro, potrà dipanarsi e svelarsi di pagina in pagina restituendoci i ritmi e le pulsioni della scoperta di ogni singola donna così rendendo eterno un attimo e in un attimo folgorando l’eternità.
La mostra verrà inaugurata nella sala Egon von Fürstenberg della Provincia di Roma in Via IV Novembre 119/A giovedi 16 febbraio 2012 alle ore 17,30 e rimarrà aperta sino a martedi 21 stesso mese dal lunedi al venerdi dalle 10 alle 19, sabato dalle 10 alle 13 (domenica chiuso).
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