Il Giorno del Ricordo commemora dal 2005 le vittime
delle Foibe. Oggi è stato celebrato al Quirinale dal Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano alla presenza del Sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio Gianni Letta che ha consegnato medaglie ai familiari di alcune delle vittime. Presenti anche il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, il Capo della Polizia Manganelli e rappresentanti di Camera e Senato.
E' il giorno in cui si ricordano le vittime dei massacri etnico-politici perpetrati in Dalmazia, Venezia Giulia e Istria dalle milizie di Tito. Un pezzo di storia a lungo dimenticato per la convenienza politica del PCI e poi riscoperto per la convenienza politica del centrodestra, quando nel 2004 il governo Berlusconi istitui' il Giorno del Ricordo dopo mesi spesi a denunciare quell'"ideologia comunista" che ovunque aveva seminato "miseria, terrore e morte" e che ancora minacciava l'Italia.
L'opera di cancellazione delle memorie perpetrata per decenni dal
regime jugoslavo con la complicità del PCI contribuisce a rendere oggi
impossibile una stima precisa di quanti furono i morti delle Foibe, con numeri che oscillano tra i 5'000 e gli 11'000.
Forse massacrati perché italiani, e quindi pregiudizialmente tutti fascisti.
Piu' probabilmente massacrati perché italiani, e quindi d'intralcio alle annessioni territoriali della nuova Jugoslavia comunista che sarebbero state determinate in base alla composizione delle popolazioni residenti.
Le vittime delle Foibe ancora oggi sembrano vittime di serie B, con celebrazioni in tono minore ed un'attenzione pubblica bassissima, anno dopo anno in continua diminuzione.
Piu' probabilmente massacrati perché italiani, e quindi d'intralcio alle annessioni territoriali della nuova Jugoslavia comunista che sarebbero state determinate in base alla composizione delle popolazioni residenti.
Le vittime delle Foibe ancora oggi sembrano vittime di serie B, con celebrazioni in tono minore ed un'attenzione pubblica bassissima, anno dopo anno in continua diminuzione.
Venuta meno l'utilità politica di strumentalizzare le Foibe per screditare l'attuale centrosinistra, il Giorno del Ricordo ora si celebra stancamente,
ed ottiene un briciolo di visibilità solo grazie alle parole di un
Presidente della Repubblica come Giorgio Napolitano, con una storia
politica tutta vissuta proprio in quel PCI che a lungo è stato complice
della subcultura del silenzio.
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, da
parte sua, alfiere (ma solo a parole) nella lotta ai crimini comunisti
di ieri e di oggi (ma amico del dittatore comunista Lukashenko e del
nostalgico dell'URSS Vladimir Putin), non ha presenziato alle cerimonie
del Quirinale, assente oggi come era stato invisibile in occasione della
Giornata della Memoria.
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