Il presidente Napolitano all'Altare della patria per la Festa del 2 giugno: "Libertà, giustizia e uguaglianza fra gli uomini sono ancora oggi il fondamento del nostro Paese, grazie al sacrificio di chi ha perso la vita"
ROMA - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è recato stamani all'Altare della patria, dove ha deposto una corona d'alloro sulla tomba del Milite ignoto, dando così il via alle celebrazioni per la Festa della Repubblica. Per le 10 è previsto l'inizio della parata militare ai Fori imperiali.Napolitano ha inviato un messaggio al capo di stato maggiore della Difesa, Generale Vincenzo Camporini. "Il 2 giugno 1946, con il referendum istituzionale, prima espressione di voto a suffragio universale nella storia nazionale - afferma il capo dello Stato -, gli italiani scelsero la Repubblica ed elessero l'Assemblea costituente, che, l'anno successivo, avrebbe approvato la Carta costituzionale, ispirazione e guida della ricostruzione materiale e istituzionale dell'Italia e, da allora, simbolo e fondamento della democrazia del nostro Paese"."Nel ricordo di quello storico evento di sessantadue anni fa che ha visto nascere la Repubblica italiana, la nostra Repubblica - aggiunge -, rivolgo il mio deferente omaggio, senza distinzione, a tutti gli uomini e le donne che sono caduti perché quel giorno potesse finalmente giungere e a tutti quelli che, dopo di loro, hanno perso la vita perché i valori che avevano ispirato la conquista della democrazia potessero durare nel tempo e consolidarsi"."Quei valori di libertà, giustizia, uguaglianza fra gli uomini, rispetto dei diritti, delle capacità e del merito di ognuno sono ancora oggi il fondamento della coesione della nostra società e i pilastri su cui poggia la costruzione dell'Europa - sottolinea Napolitano -. Essi costituiscono l'essenza del forte e convinto contributo che il nostro Paese fornisce alla convivenza pacifica tra i popoli e allo sviluppo della comunità internazionale"."Ed è in questa nuova prospettiva di apertura verso il mondo e di concorso concreto alla risoluzione delle grandi problematiche poste dagli scenari della globalizzazione - prosegue - che le forze armate italiane del XXI secolo rinnovano il proprio fondamentale ruolo di custodi e garanti della Costituzione repubblicana, interpretandone il significato universale nelle innumerevoli missioni a sostegno dei diritti umani, della legge e dello sviluppo sociale ed economico in tante aree di crisi"."Le forze armate sono cresciute ben oltre la loro tradizionale funzione di ultima risorsa, di capacità per l'emergenza - aggiunge il capo dello Stato -. Sono divenute componente produttiva e costruttiva, strutturale e non occasionale, del sistema istituzionale del nostro Paese, sempre più impegnato in Europa e nelle organizzazioni internazionali, per l'attuazione di una strategia di cooperazione volta a garantire sicurezza, stabilità e pace"."E il 2 giugno le forze armate sono giustamente protagoniste, anche formalmente - conclude Napolitano -, di fronte al Paese e alle sue massime autorità, circondate dalla stima e dall'affetto dei cittadini, dei quali costituiscono espressione diretta, sempre più consapevole e convinta. A esse, a nome di tutti gli italiani, esprimo la mia gratitudine e formulo il più fervido augurio. Viva le forze armate, viva l'Italia!".
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